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Raffaele Guariniello “La giustizia non è un sogno” (Rizzoli). Coordina Ettore Picardi.
11 Luglio, 2017 alle 21:30 - 23:30
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IL LIBRO
RAFFAELE GUARINIELLO – La Giustizia non è un sogno
Nonostante l’età, faccio ancora sogni assurdi. Come quando vedo le immagini intollerabili dei cinesi o degli indiani chini sui sacchi di amianto e mi domando: «Ma non esiste un modo per andare a fare il magistrato laggiù?». È impossibile, me ne rendo conto. Nella sua carriera Raffaele Guariniello, uno dei magistrati più importanti del nostro Paese, non si è occupato di mafia o terrorismo. Si è occupato di ciascuno di noi. Della nostra dignità.Era in gioco la dignità dei lavoratori nei primi anni Settanta, quando Guariniello svelò il sistema di schedature alla Fiat: lì si calpestava il diritto a essere rispettati nella propria vita privata e a prescindere dalle idee politiche.Erano in gioco la dignità e spesso anche la vita in tutte le fabbriche – a partire dalla Sia, Società italiana per l’amianto, per arrivare, naturalmente, a Eternit – su cui Guariniello indagò risalendo alle cause di innumerevoli, troppi decessi per mesotelioma.Erano in gioco i valori dello sport e la salute degli atleti – non solo dei professionisti ma anche dei semplici amatori – quando Guariniello si occupò di sostanze dopanti.Erano in gioco la vita e il diritto a un lavoro sicuro la notte stessa in cui Guariniello si precipitò sul rogo della Thyssen, dando inizio a un’inchiesta senza precedenti, in Italia e nel mondo, che ha segnato un cambiamento fondamentale nel modo di considerare le morti sul lavoro.Concludendo la sua straordinaria carriera, Guariniello scrive un’autobiografia “professionale” che a ogni pagina risuona di passione. Leggerla è ripercorrere tappe fondamentali nella storia d’Italia, rivivendo momenti dolorosi ma anche rincuorandosi perché, grazie al lavoro della magistratura, siamo diventati passo dopo passo un Paese molto più civile.
L’AUTORE
Raffaele Guariniello
Ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza a 23 anni. Ha poi proseguito gli studi con Giovanni Conso, conseguendo la libera docenza in procedura penale all’Università di Torino. Magistrato di Cassazione, dal 1992 esercita le funzioni di Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Torino. Dall’estate del 2008, dopo la nomina di Gian Carlo Caselli a Procuratore Capo, ha assunto l’incarico di Procuratore Capo Vicario, scaduta con il passaggio di incarichi tra Caselli e l’uscente Marcello Maddalena, oggi Procuratore Generale. La sua attività è principalmente rivolta ai settori del lavoro, della salute e dell’ambiente. Proprio con riferimento alle morti sul lavoro, lo stesso procuratore ha aperto un fascicolo per indagare sulle morti sospette nel mondo del calcio, onde stabilire se vi potesse essere una connessione tra esse ed i farmaci che in quel periodo (prevalentemente negli anni settanta) venivano somministrati agli atleti. Alla fine del dicembre 2015, in anticipo di qualche giorno, Guariniello va in pensione lasciando la magistratura dopo 48 anni di servizio.